Il Coraggio non è un gesto ma condiziona i gesti.
Non si tratta di dimostrare qualcosa a te stesso o agli altri.
Quando si è intenti a dimostrare in fondo si ostenta la propria insicurezza.
Il Coraggio è una decisione interiore con i presupposti di un’azione che lascia fuori qualcosa e tiene dentro qualcos’altro.
Hai Coraggio quando esci dall’idea di provare a fare e, prendendo una scelta profonda, fai ciò che deve essere fatto.
Nel modo di pensare comune c’è la credenza che il Coraggio sia la dote attraverso la quale l’uomo e la donna manifestano il loro valore con atti plateali ed eroici. E forse, a volte, è così.
Altre volte, la persona che ostenta atti considerati di valore spesso non incarna l’ideale del Coraggio, bensì quello del dimostrare e attraverso ciò manifesta il suo bisogno di approvazione altrui.
Quando facciamo di tutto per farci valere non agiamo coraggiosamente; reagiamo all’idea di non valere abbastanza agli occhi degli altri.
Così, il Coraggio è, prima di tutto, un atto di rinuncia. Per esercitarlo occorre rinunciare alle proprie paure. L’uomo coraggioso è colui che affronta le proprie paure, le accoglie e si rende vulnerabile.
Il Coraggio non è un gesto, una dimostrazione o una prova ma una dote interiore.
“Ecco il primo insegnamento della Cavalleria: ‘Tu cancellerai ciò che fino ad allora avrai scritto sul quaderno della tua vita: inquietudine, insicurezza, menzogna. E, al posto di tutto ciò scriverai la parola « coraggio».’ Iniziando il viaggio con questa parola, e proseguendo con la fede in Dio, arriverai dove devi arrivare.”
(dal “manuale del guerriero della luce” 102 Paulo Coelho)
Coelho sottolinea l’importanza della rinuncia e della cancellazione di stati interiori legati alla paura per iniziare un percorso di vita all’insegna del Coraggio e della crescita personale.
La rinuncia avviene attraverso un atto di volontà che deve sciogliere le certezze alle quali rimaniamo incollati come ventose, pur di non metterci in discussione.
A volte le nostre più vive convinzioni sono anche le nostre debolezze più limitanti. Dobbiamo essere in grado di mantenere quello che abbiamo conquistato senza attaccarci eccessivamente a cose, identificazioni e situazioni.
Un buon esercizio può essere quello di non fissarsi su ciò che pensiamo ci manchi per essere coraggiosi, imparando ad apprezzare quello che potremo diventare dopo aver affrontato i nostri mostri.
“Il segreto sta nel non pensare (sempre) a ciò che è stato o avrebbe potuto essere ma concentrarsi su quello che è ancora possibile.”
Per coltivare il Coraggio spirituale occorre imparare ad apprezzare e godere di ciò che si è e si ha.
Tutto ha valore, tutto è veramente prezioso per vivere l’energia come manifestazione del creato. In ogni cosa che facciamo, dalla più importante alla più insignificante, dobbiamo imparare a dare valore vivendo pienamente la situazione. Un buon sistema per rendere sacri tutti i nostri momenti è quello di aver cura e proteggere tutto quello che incontriamo: oggetti, persone, situazioni, animali.
Dare valore ai dettagli pensando che tutto quello con cui abbiamo a che fare rappresenta un dono dell’Universo.
Noi non possediamo nulla, abbiamo solo noi stessi ed è su noi stessi che è opportuno concentrare la nostra attenzione e il nostro focus.
E’ più utile passare il tempo a godere di ciò che abbiamo, piuttosto che desiderare ciò che non ci viene dato. In fondo questo è un vero atto di Coraggio.
[…] spavento. La semplice presenza di uno che si era spinto volontariamente fino lì, gli fece prendere coraggio. Fu sufficiente trasportarlo di qualche metro e spingerlo con tutta la forza sulla prima onda che […]