Fabio-Lombini

L’angelo

Del percorso fatto molti mesi fa con Fabio, mi ricordo vividamente solo una cosa: aveva il desiderio di non perdere nemmeno un minuto del suo tempo in faccende inutili.

Mi aveva confidato: “Francesco, io non voglio sprecare la mia vita”.

Aveva fame di vivere, di realizzazione.

Al primo incontro con la squadra, benché ci fossero molte persone, avevo notato i suoi occhi attenti e profondi. Occhi desiderosi di comunicare, non solo di vedere.

Erano occhi da esploratore saggio che sa di non sapere, ma sa anche che quello che serve è da qualche parte nel proprio torsolo.

Al primo incontro faccia a faccia con lui ho pensato fosse il figlio che ogni mamma desidera, ma non gliel’ho detto. Non faceva parte dell’obiettivo.

In quel periodo abbiamo lavorato intensamente e, come sempre succede quando c’è un’interazione intelligente fra esseri umani, abbiamo raggiunto un risultato molto più alto della somma algebrica del nostro rispettivo valore.

A me Fabio ha insegnato il sorriso spirituale. Ha rivelato l’aspetto della più potente determinazione, non quella che proviene dalla volontà, ma quella che si nutre della misteriosa energia interiore il cui accesso è prerogativa di pochi eletti.

Fabio sembrava una specie di angelo. Uno di quegli angeli che pur di scendere sulla terra sono disposti a strapparsi le ali poiché sanno che l’unione con il tutto  è un fatto e il tempo un aspetto senza importanza, agli occhi dell’eternità.

Gli angeli scendono per insegnare agli umani l’amore per la vita.

Loro ci fanno capire quanto sia fragile e, proprio per questo, importante.

Onorare la vita diventando strenui difensori della sua intima sacralità, umilmente, istante dopo istante, entrando in contatto con tutto l’amore possibile verso se stessi, verso gli altri, verso il pianeta; questo è il loro insegnamento.

Nonostante fosse un essere acquatico, l’ultima cosa che ha fatto Fabio è stata volare, quello che fanno tutti gli angeli.

“Ciao Fabio, è stato bello conoscerti “

… canta la mia anima dietro al dolore del tuo ritorno.

Written by
Francesco Perticari

Il mio nome è Francesco Perticari e da molti anni cammino dentro le parole, le emozioni, i pensieri. Il mio lavoro – se così possiamo chiamarlo – è aiutare le persone a ritrovare chiarezza, centratura e direzione.
Lo faccio con gli strumenti del coaching, ma anche con linguaggio, introspezione, spiritualità e tanto ascolto.
Non amo le etichette, ma potrei definirlo coaching di consapevolezza oppure Anti-coaching.
Un accompagnamento gentile che non offre soluzioni pronte, ma crea spazio per far emergere ciò che c’è già: dentro.
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Non da ciò che ci accade.
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Mi sono formato in ambito coaching, PNL, comunicazione, crescita personale con un approccio olistico e spirituale.
Studio da sempre il rapporto tra linguaggio, coscienza e cambiamento, e nei miei corsi integro elementi di neuroscienze, spiritualità, cultura filosofica e pragmatismo gentile.
L’approccio che propongo è:
• concreto, ma non meccanico
• spirituale, ma non religioso
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