Avere uno Scopo superiore è più importante della difesa ostinata di qualche parte di te.
Fra le nuvole e il cielo c’è il cuore della nostra identità
Molti di noi vivono credendo di essere delle nuvole, fanno piovere oppure si dissolvono nel cielo proprio come nuvole.
Si spostano velocemente e possono diventare neri cumuli minacciosi oppure splendide e colorate striature nel tramonto.
Possono scegliere qualsiasi forma, qualsiasi dimensione e possono disegnare orizzonti sempre diversi.
Riescono a trasformare la cornice di intere giornate rendendole grigie o decorate, tristi o allegre, proprio come fanno le nuvole.
C’è un enorme ventaglio di possibilità nel credersi una nuvola, una grande possibilità di scelta e un incredibile numero di opzioni.
Credersi una nuvola tuttavia fa parte del nostro processo di identificazione che implica l’estensione del senso del proprio se in un oggetto, un’attività, un’idea o un ruolo.
Essere nuvole è solo una delle tante possibilità, forse quella che abbiamo scelto per essere accettati e amati dalle persone intorno a noi.
Spesso rifiutiamo l’idea di farci vento per non spettinare i capelli delle persone che amiamo e così ci precludiamo la gioia di gonfiare vele e fare volare aquiloni.
Arriva un momento nella vita di ciascuno di noi, spesso in età adulta, in cui le restrizioni imposte dal ruolo di nuvola ci cominciano a stare strette, abbiamo bisogno di relazioni più vere con le persone, cerchiamo di dare valore al nostro tempo e di puntare la mira verso obiettivi più profondi e in linea con uno scopo più alto dell’ ordinaria sopravvivenza.
In questi momenti, come una visione, alcune domande si fanno largo fra i nostri pensieri:
- Per Chi e per Che cosa faccio quello che faccio?
- Cosa ambisco a creare nel mondo che possa sopravvivere a me stesso?
- Quale contributo voglio dare per realizzare un mondo in cui sia bello vivere?
E’ cercando le risposte a queste domande che entriamo in contatto con la verità più profonda e viene svelato il segreto.
Noi non siamo nuvole. Siamo il cielo.
Non solo un semplice contenuto, ma il contenitore con tutto quello che ci sta dentro.
Ci accorgiamo di essere la totalità del nostro potenziale ed entriamo in contatto con la nostra identità superiore: l’Anima.
Così impariamo a dedicare uno spazio del nostro essere, a ciascuna delle emozioni e delle espressioni che affiorano durante la giornata. Osserviamo senza giudizio, anche quelle non gradite alla mente logica, alla società e agli altri.
Impariamo ad accogliere tutto, persino le ombre. Il cuore allora diventa una grande casa piena di gratitudine e di amore.
Una nuova strada si apre davanti al cammino, in direzione dello Scopo.
La libertà interiore sarà il villaggio nel quale vivremo i nostri prossimi giorni.