Come riconoscere e attraversare l’evoluzione personale
Il cambiamento non è un evento, è la regola.
Succede ogni giorno, spesso senza che ce ne accorgiamo. Cambiamo pensieri, emozioni, abitudini. Cambia il corpo, cambia il mondo intorno. Ma solo quando ci fermiamo a osservare – o ci troviamo di fronte a un bivio – allora lo chiamiamo “cambiamento”.
Quello di cui parlo qui, però, non è un cambiamento qualsiasi.
È quel tipo di evoluzione che nasce da dentro.
È la tensione verso un “meglio” personale e unico.
È la voglia di diventare una versione più autentica di sé stessi.
Come scriveva Richard Bandler, uno dei controversi padri della PNL:
“Qui non si tratta di sistemare qualcosa che non va. Se vieni da me, è perché vuoi qualcosa di positivo.”
Tutto nasce due volte
Una volta nella mente.
Una seconda nella realtà.
È per questo che immaginare, sognare, desiderare non sono esercizi di fantasia, ma il primo passo per costruire qualcosa di reale.
È da lì che si parte. È da lì che ho iniziato anche io: dallo studio della PNL, dall’osservazione dei miei processi interiori, da un bisogno profondo di comprendere il percorso del cambiamento.
E così ho iniziato a vedere uno schema semplice, quasi una mappa, che ritorna in ogni percorso di trasformazione autentica.
La mappa del cambiamento personale
Ogni processo di cambiamento può essere rappresentato così:

- Stato attuale – Dove sono ora
- Stato desiderato – Dove voglio arrivare
- Risorse – Cosa mi serve per spostarmi
- Interferenze – Cosa mi blocca
- Azioni – Cosa posso fare oggi, con quello che ho
Semplice? Sì.
Facile? Non sempre.
Il vero punto di svolta arriva quando riesci a guardare con lucidità dove ti trovi, senza raccontartela. Quando riesci a vedere le interferenze interne, quelle convinzioni sottili che ti dicono “se lo fai sbagli, se non lo fai sbagli lo stesso”. È lì che restiamo intrappolati.
Ed è lì che il coaching può fare davvero la differenza.
Non serve un eroe. Occorre allenarsi a volere bene a sé stessi
Non c’è bisogno di diventare qualcun altro.
Non c’è bisogno di stravolgere tutto.
C’è solo da allenarsi a immaginare con cura, scegliere con coraggio, agire con gentilezza verso la direzione che ci compete.
Quando qualcuno riesce a riconoscere le sue dinamiche interiori e inizia a diventare il coach di sé stesso, succede qualcosa di meraviglioso:
la realtà comincia a piegarsi, un passo alla volta, verso i desideri più veri.
Il cambiamento smette di fare paura o di passare inosservato.
Diventa un mare in cui si impara a surfare, divertendosi.
Per chi è questo articolo
- Per chi sente che è tempo di cambiare, ma non sa da dove cominciare
- Per chi vuole strumenti concreti ma non si fida di chi promette soluzioni miracolose
- Per chi cerca un modo gentile e potente per evolvere
Se senti che è il momento di imparare a surfare il cambiamento…
e vuoi farlo con qualcuno che cammina (e scivola) su quelle stesse onde,
sono qui.
Il coaching non ti trasforma in un’altra persona.
Ti aiuta a diventare te stesso. A manifestare la parte migliore di te.