Accorgermi in maniera chiara dell’energia che diffondo e delle circostanze che creo, intorno e all’interno di me, è sorprendente.
Riconoscere e osservare limiti e ostacoli senza desiderare qualcosa di diverso, senza sensi di colpa, giudizio o ribellione, mi da il senso di Dio.
Anche se sono pochi e brevissimi gli istanti di consapevolezza pura, privi di resistenze, sono sufficienti a sciogliere tutto quello che non serve.
In quei rari istanti di lucidità il non pensiero o nulla o vuoto o come diamine volete chiamarlo, mi salva dalle false idee su me stesso.
Essere qualcuno non è importante.
E’ nel nulla che sento di esserci.
E’ nella pura disinteressata osservazione che esco dall’immobilità.
Proprio in quei rarefatti secondi il potere mi attraversata e mi ritempra.
Per questo ringrazio, benedico intimamente e accolgo, tutte le relazioni umane più complicate della mia vita, senza le quali crederei di essere qualcuno o qualcosa.
Invece sono una infinita, inconsistente, cedevole cellula di un tutto chiamato Dio.
Non fare (pensare, aspettarsi, giudicare, programmare…) nulla è un atteggiamento di intensa liberazione che porta con sé soluzioni imprevedibili e originali.
E’ un esercizio molto utile in alcuni casi.
La mente vi esorta al fare sconclusionato e distratto, l’anima vi sussurra di osservare…
Decidete voi a chi dare ascolto.
[…] essere rispettato, di sperimentare l’autonomia che ti compete, potendo scegliere il tuo modo di essere e di […]