lettera a mio figlio

La lettera che un giorno scrissi a mio figlio.

Ciao Figlio mio,

per quel poco che conosco della natura umana credo che tu abbia un gran bisogno di essere rispettato, di sperimentare l’autonomia che ti compete, potendo scegliere il tuo modo di essere e di fare.

É un tuo diritto e anche io ho una gran voglia di trattarti da adulto, perciò ti scrivo invece di chiederti semplicemente scusa.

Sai come la penso sul fatto di sentirsi liberi e per te lo vorrei con tutto il cuore, ma anche io ho degli obblighi. Quando non riesco a creare armonia all’interno della famiglia, diffondendo un atteggiamento gentile e amorevole, gli uni verso gli altri, ho il dovere di esigere un uso corretto delle parole e degli atteggiamenti che a volte possono ferire più di un calcio nella faccia.

Per tutelare questo rispetto mi prendo il rischio di commettere errori, per quali ti chiedo scusa in anticipo.  Io non sono perfetto e cercherò d’impegnarmi più possibile a trattarti da pari, ricordandomi che per te questa é una grande responsabilità.

In ogni istante, un adulto dovrebbe essere (uso il condizionale perché non tutti, non sempre, lo sono) consapevole dell’influenza che ha sugli altri e sull’ambiente, assumendosi completamente carico di ciò.

È il bello di essere parte della più ampia famiglia umana.  La consapevolezza rappresenta il succo di quella esperienza umana che è la vita, la quale non servirebbe a nulla se potesse essere spiegata solo con le parole.

Sappi che sono molto fiero di te. E so benissimo che una piccola parte dei tuoi atteggiamenti, non ancora pienamente accettati da me, è passeggera e volatile.  E lo so perché mi riconosco e mi specchio nel tuo viaggio ritrovando le tappe di un sentiero già percorso.  Per molti aspetti intravedo e sperimento nei tuoi gesti il potenziale di una versione migliore di me.

Sappi anche che non c’è niente che tu possa fare o non fare, dire o non dire, pensare o non pensare, per impedirmi di amarti più di me stesso, in qualsiasi istante.

Ogni giorno in cui staremo sotto lo stesso tetto, m’impegnerò molto nell’accettare tutti i tuoi spigoli. Per natura, non saremo per sempre insieme e la cosa che voglio di più nella vita é il bene, la felicità e la tua libertà…

Lo farò con tutto l’esempio che posso, ora che ho la fortuna di averti vicino.  

Proprio adesso che è venuto il tempo di cambiare e di crescere. Insieme.

Ti voglio bene.

Il tuo Babbo.

Written by
Francesco Perticari

Il mio nome è Francesco Perticari e da molti anni cammino dentro le parole, le emozioni, i pensieri. Il mio lavoro – se così possiamo chiamarlo – è aiutare le persone a ritrovare chiarezza, centratura e direzione.
Lo faccio con gli strumenti del coaching, ma anche con linguaggio, introspezione, spiritualità e tanto ascolto.
Non amo le etichette, ma potrei definirlo coaching di consapevolezza oppure Anti-coaching.
Un accompagnamento gentile che non offre soluzioni pronte, ma crea spazio per far emergere ciò che c’è già: dentro.
🌀 Perché “Entradentro”?
Perché credo che tutto parta da lì.
Non da fuori.
Non da ciò che ci accade.
Ma da come scegliamo di stare in ciò che accade.
Entradentro è nato come blog, ma è diventato un luogo, un’aspirazione di comunità, una direzione.
📚 Cosa troverai qui
In questo spazio condivido strumenti, riflessioni, percorsi e parole che ho raccolto in anni di studio, di pratica, di errori, di domande.
Non c’è nulla da insegnare, solo molto da ricordare.
🎓 Formazione e approccio
Mi sono formato in ambito coaching, PNL, comunicazione, crescita personale con un approccio olistico e spirituale.
Studio da sempre il rapporto tra linguaggio, coscienza e cambiamento, e nei miei corsi integro elementi di neuroscienze, spiritualità, cultura filosofica e pragmatismo gentile.
L’approccio che propongo è:
• concreto, ma non meccanico
• spirituale, ma non religioso
• profondo, ma (spero) non pesante
🤍 Se cerchi...
Un percorso che non ti prometta risultati magici, ma che ti accompagni davvero nella tua trasformazione, potremmo lavorare insieme.
Con il rispetto, il silenzio e la cura che ogni cammino autentico merita.

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