La parola per domani sarà Distacco.
Dall’ego.
Dalle lamentele.
Dalle recriminazioni.
Dai risultati che vorrei.
Dalle pretese.
Dai compromessi.
Dalla sofferenza.
Dall’assenza di volontà.
Dalla reattività.
Dall’inconsapevolezza.
Dalla separazione.
Dall’identificazione e dai ruoli.
Dall’indifferenza.
Dal buio.
Dal troppo rumore.
Dallo zucchero e dai cibi spazzatura.
Dal ciò che è e da ciò che vorrei fosse diverso.
Dai riconoscimenti e dai premi che ne possono conseguire.
Dalla chiusura.
Dal biasimo.
Dalla paura.
Dal giudizio degli altri e dal mio.
Dal senso d’importanza.
Dalle scuse.
Dall’apatia e dall’accidia.
Dalla resa.
Dalla guerra che ho dentro.
Dalle idee e dai progetti futuri.
Dal puntare il dito verso il colpevole.
Dalle tentazioni.
Dall’esclusione del diverso.
Dalle aspettative degli altri.
Distacco dalla violenza e dalla maldicenza (che è una forma violenta di giudizio).
Dalla rabbia.
Dal conformismo.
Dal vittimismo e dalle sue conseguenze.
Dalle giustificazioni.
Dal comfort.
Dalle bugie e dai bugiardi.
Dagli inganni del male, quando si traveste di bene.
Dalle convinzioni che a volte sembrano verità.
Dai falsi profeti.
Dal potere e dalle sue lusinghe.
Dalla manipolazione, anche quella che tendo a esercitare.
Dalle insinuazioni.
Dagli onori.
Dall’ambizione smodata.
Dalla gelosia.
Dalla caduta e dalla ascesa.
Distacco dalla stanchezza fisica e mentale.
Dal navigare senza meta.
Dalla materialità del mondo.
Dallo scientismo e dalla presunzione della scienza.
Da me stesso.
Auto-esame della giornata (origine di questo post)
Spesso su questo blog pubblico scritti derivanti dal bilancio della giornata sul quale mi impegno a lavorare tutte le sere, prima di addormentarmi.
La rivista serale è un impegno, più o meno breve, che ho con me stesso. Lo scopo è di capire qualcosa di più sui miei comportamenti giornalieri e soprattutto vedere se sono andato fuori rotta, se posso imparare qualcosa dall’esperienze, dagli errori o dai meriti.
Si tratta di un momento prezioso da dedicare a sé stessi. È fondamentale per osservare le cause, gli effetti e l’atteggiamento mentale rispetto agli avvenimenti quotidiani.
L’atteggiamento che tengo non è quello del mea culpa di tradizione cristiana, ma molto più leggero e profondo nello stesso tempo. L’insegnamento che ne consegue ha spesso connotazioni simboliche e metaforiche, poiché la verità passa volentieri attraverso immagini, sogni e simboli ai quali dedicare sempre più attenzione se si aspira ad essere più in sintonia con l’Anima.