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Responsabilità e Consapevolezza: La Chiave per Prendere Buone Decisioni

Alcuni pensano che lavorare su sé stessi sia una perdita di tempo. Altri danno semplicemente alla vita di strada il compito di costruire il proprio carattere.

Vi sono persone incapaci di chiedere aiuto, altre completamente incapaci di ritenersi d’aiuto per gli altri.

Qualcuno considera l’arte di formare sé stessi come un inutile gioco adatto solo a colmare i vuoti generati dalle proprie debolezze e, pensando ciò, scivola sul piano inclinato dell’autoreferenzialità. E’ una pratica senza futuro per chi punta a migliorare la propria esistenza.

Sempre più spesso incontro persone che non sanno prendere decisioni strategiche, anzi non sanno prendere decisioni. Non si accorgono che non decidendo, decidono comunque; e il più delle volte il risultato non gioca a loro favore. Già:

quando non scegli quello che vuoi, ti tocca prendere quello che capita.

In questo tranello ci cadiamo tutti.

La follia della decisione

Qualcuno ha detto che “L’istante della decisione è una follia…” e la replica ideale a conferma di questa affermazione viene dal famoso discorso agli studenti di Steve Jobs: “siate affamati, siate folli“. Se l’ha detto uno che in quanto a capacità decisionale aveva poco da imparare, forse sarebbe il caso di ridefinire il concetto di salute mentale e follia.

Decidere è una pratica follemente indispensabile per vivere la vita che si desidera e richiede allenamento e disciplina, come il running, il nuoto, il tennis.

Se la quantità delle tue decisioni consapevoli è limitata non imparerai mai a farlo efficacemente. A decidere puoi imparare da solo oppure, se hai umiltà, ambizione o disperazione a sufficienza, puoi anche farti aiutare.

Ad esempio da un coach: l’allenatore di decisioni. Il Coach è un mago in grado di trasformare discorsi in decisioni e poi in azioni.

Come un allenatore di salto in alto, il coach t’insegna a saltare sempre più su, a decidere con forza crescente e, come un allenatore sportivo, non spicca in volo al posto del proprio atleta. Mai. Né in caso sia un fenomenale saltatore e nemmeno in caso non sappia saltare affatto.

Il salto è tuo, la performance è la tua e anche l’eventuale medaglia spetta a te, non al coach.

La pratica del salto è un’azione intima, personale, come la decisione.

Non vi è nessuno che sappia meglio di te, quale sia la scelta giusta, al massimo il coach sarà in grado di aiutarti a prevedere i costi e i benefici di qualsiasi tattica o nuova tabella di allenamento. Ma tu  potrai migliorare le tue performance solo se pratichi, agisci, ti alleni coerentemente con quello che hai scelto.

Il bravo coach non è un motivatore poiché la motivazione indotta è una forma di manipolazione.

Egli cerca abilmente le chiavi attraverso le quali tu possa aprire le porte della tua auto-motivazione, quella riposta dentro di te, quella che ti accompagna da quando sei nato, quella che ti faceva piangere o gridare a squarciagola quando volevi una cosa a pochi anni di vita.

Un bambino di due anni sa sempre cosa vuole e, quando vuole qualcosa, tutto il suo essere è concentrato verso le azioni più efficaci per ottenerla. Ciascuno di noi l’ha sperimentato, ma nell’età adulta può capitare di non sapere più riconoscere quello che si desidera veramente e tantomeno sapere come conquistarlo.

Lui, il coach, ti può aiutare in questo, anche se il suo compito e più importante rispetto a farti raggiungere obiettivi di medio o lungo termine.  Quello che deve fare è impregnare la memoria dei tuoi muscoli mentali con il succo denso di due concetti fondamentali per affrontare il percorso verso l’eccellenza: responsabilità e consapevolezza. Queste sono le vere doti del fuoriclasse, del vero leader, di chiunque sia in grado di intuire la differenza fra l’evoluzione naturale e l’evoluzione creativa.

Responsabilità e consapevolezza sono le due caratteristiche necessarie -e forse persino sufficienti- alle persone desiderose di riappropriarsi del potere vitale del proprio bambino interiore per guidarlo verso nuovi mondi possibili con la saggezza matura della persona che sa, vede e soprattutto sente.

Ma questa è un’altra storia, troppo preziosa per essere relegata nella parte finale di questo post, meglio riservarle il palco d’onore nel prossimo appuntamento.

Buone decisioni.

Written by
Francesco Perticari

Francesco da vent’anni svolge attività di consulenza e management in aziende della fitness industry, esercita la sua passione di coach nel business e nello sport e, per puro divertimento, pratica Triathlon insieme ai suoi tre figli di 10, 12 e 14 anni.
Entradentro Blog è un progetto personale, una specie di posto in rete nel quale riordinare le idee e ispirarsi. Esiste dal 2009 ma muore almeno due volte per risorgere nel 2020 con nuovi intenti e nuove possibilità future.

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