Quando siamo in difficoltà nella vita andiamo alla ricerca di soluzioni concrete.
Esploriamo nuovi comportamenti da adottare o pensiamo al modo proattivo di gestire situazioni impantanate.
Come se fare qualcosa ci mettesse al riparo da sensi di colpa e giudizi altrui.
A volte l’opera più proattiva da realizzare è quella di stare completamenti fermi: non fare nulla.
Non in senso strettamente letterale come alcuni animali che si fingono morti davanti al pericolo.
Non fare nulla per noi umani significa svolgere i compiti quotidiani eliminando tutti i pensieri collegati al passato o al futuro.
Occorre diventare abili e asettici osservatori dei fatti che accadano durante la giornata.
Possiamo, volendo, imparare a raccontare molto bene ciò che accade nella maniera più descrittiva possibile. Liberandoci di tutte le implicazioni emozionali e i giudizi in merito ai semplici accadimenti ci sentiremo leggeri.
Non fare (pensare, aspettarsi, giudicare, programmare…) nulla è un atteggiamento di intensa liberazione che porta con sé soluzioni imprevedibili e originali.
E’ un esercizio molto utile in alcuni casi.
La mente vi esorta al fare sconclusionato e distratto, l’anima vi sussurra di osservare…
Decidete voi a chi dare ascolto.
… è difficile spostare l’attenzione
Alle cose nuove ed emergenti
Mentre si continua ad onorare i ritmi
delle vecchie vibrazioni,
a dire veramente addio
quando parole, melodie, sguardi
ricordano il contatto, ricreano
Immagini vivide.
Bisogna scartare
la corda tagliata,
ed andare avanti… per
tutto il tempo necessario
ad imparare che
non è mai “o questo o quello”
ma è sempre un misto e un accoppiamento
di “entrambi”.
William F. Sturner
[…] il tutto e il nulla come se fossero la stessa […]
[…] non far nulla è una scelta, spesso con esiti più gravi di un’azione […]