L’esistenza è piena di opzioni
Qualsiasi stile di vita tu abbia, in qualsiasi parte del mondo ti trovi, qualsiasi esperienza tu stia attraversando, qualsiasi cosa dicano gli altri, c’è ben poco che tu non possa fare.
Nella vita c’è sempre un enorme ventaglio di straordinarie opportunità e di nuove possibilità.
Spesso però non siamo in grado di vederle.
Si nascondono dietro la cortina nebbiosa della paura di prendere decisioni e della difficoltà che hanno le persone a cercare nuove strade, assumendosi la piena responsabilità del proprio destino.
Il punto non è se scegliere nocciola o cioccolato in gelateria e neppure scegliere in quale gelateria della città recarsi. Non si tratta di scegliere se quel dannato gelato lo vuoi veramente oppure preferisci un whisky al Roxy Bar, ballare nudo sotto la pioggia o una carezza sulla schiena.
L’unica vera scelta che abbiamo davanti è tra fare e non fare.
Dove per fare intendo agire con consapevolezza, prendersi tutti gli oneri e gli onori della propria libertà personale al netto delle abitudini arrugginite, delle convenzioni stantie e maleodoranti nelle quali spesso sediamo addormentati.
Lo stato di Coach: agire con umile autorevolezza
Più che fare si potrebbe parlare di azione. Agire con determinata lucidità, con umile autorevolezza come spiega Robert Dilts, (il Coach dei Coach che preferisco) quando illustra lo stato di Coach. Quel particolare atteggiamento mentale, fisico ed emotivo che si può imparare a raggiungere, avendo voglia di esercitarsi.
Allenarsi concretamente, rispettando la propria filosofia di vita e la pianificazione strategica personale che dovrebbe essere la stella polare della nostra esistenza e dei nostri quotidiani comportamenti. E soprattutto adottando il modo giusto per interagire con gli altri.
Al tempo stesso occorre lasciare aperta la finestra affacciata sul nuovo, sull’imponderabile e mantenersi costantemente sintonizzati sui possibili scostamenti di cui è disseminata l’esperienza di chi percorre la propria strada stando all’erta; come un cacciatore in agguato alla ricerca della preda.
Spesso ci preoccupiamo di esiti che non hanno nessuna possibilità di avverarsi, o ci spaventiamo perché non riusciamo ad individuare un nuovo percorso per raggiungere la nostra meta – nel caso ne avessimo una- e preferiamo non abbandonare la vecchia via, facendo le solite cose, che equivale a dire non fare nulla.
Ci troviamo così ad affrontare il loop senza gloria dei nostri consueti modi di pensare che, come gatti domestici, si aggirano pigri nel salotto buono e consumato di una vecchia signora. Dimentichiamo che in ogni grande impresa, in ogni salto di paradigma, in ogni ampliamento di prospettiva vi è sempre un Rubicone da attraversare, e forse più di una volta.
“Nella vita, capite, non c’è gran scelta. O marcire o ardere”( J. Conrad)
A te la scelta… e anche a me…
[…] se fare qualcosa ci mettesse al riparo da sensi di colpa e giudizi […]
[…] il suo motore, ingranaggi propulsivi del fare senza sapere perché, credendo di saperlo. Ingranaggi necessari alla crescita dell’economia e del […]
[…] anche che non c’è niente che tu possa fare o non fare, dire o non dire, pensare o non pensare, per impedirmi di amarti più di me stesso, in qualsiasi […]
[…] di noi vorrebbe indurci a fare (bere, giocare, cazzeggiare sul divano in vestaglia). Oppure a non fare (prendersi responsabilità, Impegnarsi, mettersi in gioco, […]
[…] e un colpo di fortuna, ma in realtà è molto di più. È una storia sulla nostra capacità di fare scelte e agire di conseguenza. Di scegliere profondamente una cosa e poi di […]